My Italian Wine World è stato concepito per tutti gli appassionati “di Vino” e per tutte le aziende che parlano di “Vino”.
Nasce con l’intento di virtualizzare i viaggi all’interno delle nostre eccellenze enologiche, che ogni giorno si impegnano incessantemente per far conoscere i nostri Vini in tutto il mondo.
Il nostro viaggio inizia in Lomabardia, Terra di Vino, la quale vanta una lunga tradizione vitivinicola e le cui testimonianze certe risalgono al Neolitico e nello specifico nell’area lombarda nella zona del Garda.
Da Virgilio a Plinio, per le prime coltivazioni di vite sulle colline bergamasche, sino a concludersi con l’espansione della coltivazione di vite nell’area Milanese nel corso del III secolo.
In sostanza una lunga storia di “vite” e di “vino”, ampiamente testimoniata nel corso dei secoli, con una produzione complessiva che ad oggi vanta 5 DOCG, 21 DOC e 15 IGT
La Lombardia è una tra le regioni con importanti differenze geoclimatiche, dalla Valtellina alle aree moreniche dei laghi di Garda e d’Iseo, passando per i Colli Appenninici dell’Oltrepò Pavese sino al raggiungimento della Bassa Padania
Nel corso degli anni l’evoluzione repentina è stata consentita anche a seguito del grande lavoro in ricerca e sperimentazione, per il raggiungimento di importanti livelli di eccellenza vitivinicola.
La produzione è molto variegata, a partire dalla zona della Valtellina specializzata principalmente per i vini a bacca nera, dove primeggia il Nebbiolo, la Pignola, la Rossola, la Brugnola.
La zona dell’Oltrepò Pavese si distingue per la produzione di Pinot Nero ma anche di vini bianchi come per il Riesling Italico, Moscato e Malvasia.
La zona del Garda e dei Colli Mantovanisi è rinomata per la presenza di autoctoni tra cui Groppello, Barbera, Marzemino e Sangiovese.
La decantata zona della Franciacorta DOCG, nei pressi del lago d’Iseo, è conosciuta in tutto il mondo per la produzione di spumante metodo classico, ma primeggia anche per i vitigni di Pinot Nero, Pinot Bianco, Chardonnay, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.
La nostra attenzione viene catturata per prima dal rinomato “Moscato di Scanzo”, considerata la più piccola DOCG d’Italia, con un’estensione complessiva di circa 31 ettari.
Altresì nel ’93 è stato istituito il Consorzio di Tutela del Moscato di Scanzo, il quale ha raccolto l’eredità dell’Associazione Produttori Moscato di Scanzo, grazie al quale si è ottenuta la Doc nel 2002 e la DOCG nel 2009
La produzione è limitata nel comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, ove le vigne sono coltivate su ripidi rilievi collinari, con esposizione a sud.
Questa zona si contraddistingue per la composizione calcareo-marnose del terreno associate ad un clima fresco con importanti escursioni termiche.
In sostanza caratteristiche geoclimatiche che consentono lente e graduali maturazioni delle uve.
Il Moscato di Scanzo è un vitigno autoctono a bacca rossa, che appartiene alla famiglia delle uve del moscato.
Da secoli è coltivato nell’area bergamasca e la limitata estensione ha contribuito alla definizione quale “piccolo gioiello dell’Enologia”.
Il Moscato di Scanzo ha origini molto antiche, appartiene alle uve moscato d’origine greca e si presuppone possa essere arrivato nella bergamasca dalle terre d’Oriente o al seguito delle Legioni Romane all’epoca delle guerre con i Galli.
Il nome moscato deriva dalla parola “muscum” a sottolineare il caratteristico aroma di muschio dell’uva. E’ caratterizzato dall’elevata aromaticità dell’uvaggio dal grappolo piccolo e dalla forma allungata, con acini piccoli dalla buccia blu-nerastra, coperta da abbondante pruina.
Il vino è di colore rosso rubino intenso, dal bouquet complesso e sofisticato che richiama sentori di marasca, ciliegia, confettura di frutta rossa e note di sottobosco. Al palato è suadente, morbido, con equilibrata freschezza e finale molto persistente
L’intero processo produttivo prevede un appassimento di circa 3 settimane, la cui resa si riduce al 30% di vino, prima di procedere al lento processo di vinificazione e fermentazione con macerazione delle vinacce, il tutto completamente in vasche d’acciaio.
Il processo di vinificazione si conclude con un invecchiamento di circa 2 anni al fine di superare i “controlli” per l’ottenimento della DOCG.
Durante la vendemmia, l’uva viene raccolta annualmente e posta in piccole cassette, per essere successivamente appassita in essiccatoi naturali oppure in locali termo condizionati.
Il Moscato di Scanzo deve la sua continua diffusione in tutto il mondo grazie all’intenso lavoro delle aziende consorziate ed accomunate da una lunga tradizione ed indomita passione che ne fanno da padrona…. immerse in uno scenario fiabesco, come del resto tutta la nostra Italia del “VINO”.
CONSORZIO DEL MOSCATO DI SCANZO DOCG